Allergie primaverili: come sopravvivere alla stagione dei pollini

Admin • 19 marzo 2025

Allergie primaverili: come sopravvivere alla stagione dei pollini

Con l’arrivo della primavera, molte persone iniziano a soffrire di allergie stagionali causate dai pollini.

Starnuti, occhi rossi e pruriginosi, congestione nasale possono rendere difficile godersi le belle giornate. Per ridurre i sintomi, è importante evitare l’esposizione ai pollini, utilizzare antistaminici e mantenere la casa pulita. Consultare un allergologo per trattamenti specifici può fare la differenza, migliorando significativamente la qualità della vita.

Le allergie primaverili, note anche come rinite allergica stagionale, sono una risposta del sistema immunitario ai pollini rilasciati da alberi, fiori ed erbe.

I sintomi comuni includono starnuti, prurito al naso e agli occhi, lacrimazione e congestione nasale. In alcuni casi, possono verificarsi anche affaticamento e mal di testa.

Per affrontare efficacemente le allergie primaverili, è fondamentale conoscere gli agenti specifici detti “trigger”. Un test allergologico può identificare le sostanze a cui si è sensibili. Una volta individuati i pollini responsabili, è consigliabile: monitorare i livelli di polline anche mediante app e siti web che sono in grado di fornire gli aggiornamenti giornalieri sui livelli di polline nella tua zona, in modo da poter evitare attività all’aperto nei giorni di picco.

Durante le ore di punta (solitamente la mattina) è importante mantenere le finestre chiuse, preferendo il ricambio d’aria tramite l’utilizzo di condizionatori dotati di filtro HEPA. Il polline può depositarsi su pelle e capelli, causando sintomi anche quando si rientra a casa, per questo è utile cambiare i vestiti dopo essere stati all’aperto. Nei casi più gravi, i vaccini antiallergici possono ridurre la sensibilità ai pollini nel tempo. Si tratta di un trattamento a lungo termine che può portare benefici significativi. Un’altra buona abitudine è quella di umidificare gli ambienti: mantenere un buon livello di umidità in casa può aiutare a ridurre la presenza di allergeni e prevenire la secchezza delle mucose, che può aggravare i sintomi allergici. Inoltre bisogna fare attenzione agli animali domestici: anche i nostri amici a quattro zampe possono portare il polline in casa, quindi è utile spazzolarli frequentemente e lavare le loro zampe dopo le passeggiate.

Seguendo questi consigli, è possibile minimizzare i disagi delle allergie primaverili e godersi la bella stagione senza rinunce.



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Il termine photoaging indica l’invecchiamento cutaneo causato dall’esposizione cronica ai raggi ultravioletti (UV) del sole. A differenza dell’invecchiamento cronologico, che è legato al passare del tempo e ai fattori genetici, il photoaging è un processo accelerato, indotto da un’esposizione solare non protetta e prolungata. In particolare i raggi UVA (che costituiscono circa il 95% dei raggi UV che arrivano sulla Terra) penetrano in profondità nella pelle, danneggiando il collagene , l’elastina e altre strutture del derma. I raggi UVB, invece, colpiscono prevalentemente l’epidermide, causando scottature e danni al DNA cellulare. Entrambe le radiazioni inducono stress ossidativo e la formazione dei radicali liberi, molecole che alterano le cellule della pelle e accelerano il processo di invecchiamento. Il photoaging si manifesta con una serie di alterazioni estetiche e strutturali della pelle, che spesso compaiono prima dei segni dell’invecchiamento naturale. Tra i più comuni troviamo: la comparsa di rughe marcate e perdita di elasticità, macchie scure (lentigo solari) e discromie , carnagione spenta e irregolare , capillari evidenti ( teleangectasie ), ispessimento cutaneo e pori dilatati , cheratosi attiniche , l esioni precancerose causate dal sole. Questi segni si manifestano soprattutto nelle zone più esposte: viso, collo, décolleté, dorso delle mani, avambracci. Come prevenire il photoaging? La prevenzione del photoaging passa principalmente attraverso una corretta protezione solare e uno stile di vita sano. Ecco alcune regole fondamentali: 1. Usare ogni giorno una protezione solare ad ampio spettro, anche d’inverno o quando è nuvoloso. L’SPF dovrebbe essere almeno 30 e va riapplicato ogni 2 ore in caso di esposizione diretta. 2. Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata (tra le 11 e le 16), quando l’intensità dei raggi UV è massima. 3. Indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e indumenti protettivi. 4. Adottare una skincare antiossidante , con prodotti a base di vitamina C, vitamina E, niacinamide o altri ingredienti che contrastano lo stress ossidativo. 5. Seguire un’ alimentazione ricca di antiossidanti , presente soprattutto in frutta e verdura di stagione. 6. Evitare lampade abbronzanti. Possiamo eliminare o attenuare i danni causati dal photoaging? Se il danno è già presente, esistono diversi trattamenti dermatologici ed estetici che possono migliorare l’aspetto della pelle e ridurre i segni del photoaging: Peeling chimici: esfoliano e rinnovano la pelle in profondità Laser frazionato o a luce pulsata (IPL): riducono macchie, capillari e migliorano la texture cutanea Microneedling e radiofrequenza : stimolano la produzione di collagene Trattamenti con retinoidi o acido ialuronico È fondamentale, tuttavia, affidarsi sempre a professionisti qualificati per valutare la soluzione più adatta al proprio tipo di pelle e al grado di danno. Prendersi cura della propria pelle ogni giorno, soprattutto proteggendola dal sole, è il miglior investimento per mantenere un aspetto sano, luminoso e giovane nel tempo.
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