Cambio di stagione e umore

d9cd178a_user • 27 maggio 2025

Come le fluttuazioni meteo influenzano il sonno

Il cambio di stagione è un fenomeno che ci colpisce più di quanto pensiamo. Non si tratta solo di temperature più basse o più alte, ma di un vero e proprio mutamento a livello emotivo e fisico.

Il nostro umore, infatti, tende a fare capricci. Il passaggio dall’inverno alla primavera, o viceversa, può portare a un senso di irritabilità, stanchezza improvvisa e difficoltà a concentrarsi. Ma uno degli effetti più fastidiosi riguarda il sonno: la sera, molti di noi si trovano a fare i conti con una crescente difficoltà ad addormentarsi.

Il legame tra cambiamento stagionale e umore è ben documentato: in alcune persone, infatti, il passaggio stagionale può scatenare quella che viene definita SAD (Seasonal Affective Disorder), un disturbo che provoca sintomi simili a quelli di una depressione lieve, come tristezza, irritabilità, ansia e apatia.

Un altro fattore che incide sul nostro stato psicofisico è l’adattamento alle nuove abitudini. In primavera e in estate, ad esempio, la maggior parte di noi tende a rimanere più a lungo all'aperto, impegnandosi in attività sociali o fisiche che richiedono maggiore energia. Questo può portare a una stanchezza maggiore durante la giornata, ma che, paradossalmente, rende più difficile riposare la notte. Il corpo, infatti, non sempre riesce a gestire l’equilibrio tra sonno e attività. Le difficoltà nel prendere sonno sono spesso legate anche ad altri fattori: la temperatura ambientale, la luce e i rumori. Durante la stagione calda, molti di noi faticano a trovare la giusta temperatura per dormire bene, mentre l’illuminazione esterna, con il sole che tramonta più tardi, può ostacolare la naturale preparazione al sonno.

Questi elementi, purtroppo, hanno un effetto negativo sul sonno, interferendo con la qualità del riposo e aumentando la difficoltà ad addormentarsi. Ma come possiamo affrontare tutto questo? 

Innanzitutto, è importante cercare di mantenere una routine regolare di sonno, anche se le giornate diventano più lunghe o il clima cambia improvvisamente. Cercare di rispettare gli orari di addormentamento e risveglio aiuta a stabilizzare il ritmo circadiano. 

Anche l’ambiente di sonno deve essere ottimizzato: una camera buia, fresca e silenziosa può contribuire a un riposo più profondo.

Inoltre, dedicarsi a pratiche rilassanti prima di andare a letto, come la lettura, la meditazione o l’ascolto di musica soft, può favorire il rilassamento necessario per un buon sonno.

Infine, ricordiamoci che il cambio di stagione è una fase naturale e temporanea, e con qualche piccolo accorgimento, si può affrontare con serenità. 

Anche tu hai avvertito un cambio di umore o un’alterazione dei tuoi ritmi? In farmacia possiamo aiutarti con qualche rimedio.


Autore: d9cd178a_user 27 maggio 2025
Il termine photoaging indica l’invecchiamento cutaneo causato dall’esposizione cronica ai raggi ultravioletti (UV) del sole. A differenza dell’invecchiamento cronologico, che è legato al passare del tempo e ai fattori genetici, il photoaging è un processo accelerato, indotto da un’esposizione solare non protetta e prolungata. In particolare i raggi UVA (che costituiscono circa il 95% dei raggi UV che arrivano sulla Terra) penetrano in profondità nella pelle, danneggiando il collagene , l’elastina e altre strutture del derma. I raggi UVB, invece, colpiscono prevalentemente l’epidermide, causando scottature e danni al DNA cellulare. Entrambe le radiazioni inducono stress ossidativo e la formazione dei radicali liberi, molecole che alterano le cellule della pelle e accelerano il processo di invecchiamento. Il photoaging si manifesta con una serie di alterazioni estetiche e strutturali della pelle, che spesso compaiono prima dei segni dell’invecchiamento naturale. Tra i più comuni troviamo: la comparsa di rughe marcate e perdita di elasticità, macchie scure (lentigo solari) e discromie , carnagione spenta e irregolare , capillari evidenti ( teleangectasie ), ispessimento cutaneo e pori dilatati , cheratosi attiniche , l esioni precancerose causate dal sole. Questi segni si manifestano soprattutto nelle zone più esposte: viso, collo, décolleté, dorso delle mani, avambracci. Come prevenire il photoaging? La prevenzione del photoaging passa principalmente attraverso una corretta protezione solare e uno stile di vita sano. Ecco alcune regole fondamentali: 1. Usare ogni giorno una protezione solare ad ampio spettro, anche d’inverno o quando è nuvoloso. L’SPF dovrebbe essere almeno 30 e va riapplicato ogni 2 ore in caso di esposizione diretta. 2. Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata (tra le 11 e le 16), quando l’intensità dei raggi UV è massima. 3. Indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e indumenti protettivi. 4. Adottare una skincare antiossidante , con prodotti a base di vitamina C, vitamina E, niacinamide o altri ingredienti che contrastano lo stress ossidativo. 5. Seguire un’ alimentazione ricca di antiossidanti , presente soprattutto in frutta e verdura di stagione. 6. Evitare lampade abbronzanti. Possiamo eliminare o attenuare i danni causati dal photoaging? Se il danno è già presente, esistono diversi trattamenti dermatologici ed estetici che possono migliorare l’aspetto della pelle e ridurre i segni del photoaging: Peeling chimici: esfoliano e rinnovano la pelle in profondità Laser frazionato o a luce pulsata (IPL): riducono macchie, capillari e migliorano la texture cutanea Microneedling e radiofrequenza : stimolano la produzione di collagene Trattamenti con retinoidi o acido ialuronico È fondamentale, tuttavia, affidarsi sempre a professionisti qualificati per valutare la soluzione più adatta al proprio tipo di pelle e al grado di danno. Prendersi cura della propria pelle ogni giorno, soprattutto proteggendola dal sole, è il miglior investimento per mantenere un aspetto sano, luminoso e giovane nel tempo.
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